La Tarantola
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Fig.1 - Lycosa tarentula - Ragno
Lupo |
Le tarantole sono i ragni appartenenti alla famiglia Theraphosidae
(dal greco thera, animale selvatico, bestia e phos, luce). Sono
caratterizzate da tarsi (piedi con due artigli e ciuffi di artiglio)
(dette scopulae), che permettono loro di muoversi su superfici
verticali. La famiglia Theraphosidae include oltre 800 specie
diverse, divise in 12 sottofamiglie e 113 generi.
Il nome tarantola venne usato per la prima volta nella provincia
di Taranto verso la fine del '400 riferendosi alla Lycosa
tarentula (detto ragno lupo)(fig. 1). La credenza voleva
che il morso di questo ragno provocasse una particolare malattia,
detta tarantismo, caratterizzata da una condizione di malessere
generale e una sintomatologia psichiatrica simile ma distinta
dall'epilessia , e si riteneva che fosse possibile neutralizzare
gli effetti del veleno saltando e sudando: da ciò la credenza
popolare che la danza e la musica potessero risanare dalla malattia.
Il termine taranta è infatti anche usato come sinonimo
di "pizzica" la danza e il genere musicale generato dal tarantismo.
In realtà il morso della Lycosa tarentula, a cui veniva
attribuita la colpa del malessere, è innocuo per l'uomo,
più credibile è la teoria che attribuisce la colpa
alla malmignatta (anche chiamata vedova nera mediterranea) che
però non veniva considerata per via delle sue più
modeste dimensioni. La malmignatta appartiene alla famiglia Latrodectus
ed il suo veleno è effettivamente pericoloso anche per
l'uomo.
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Fig.2 - Latrodectus tredecimguttatus
- Malmignatta |
Una conferma scientifica a questa pratica arriverà solo
nel 1979 , quando un neurofarmacologo statunitense scoprirà
per che i movimenti convulsi ed estenuanti della danza provocano
nel corpo il rilascio di endorfine la cui azione, unita all'assunzione
di molta acqua per indurre il vomito risulta lenitiva e talvolta
conduce alla guarigione clinica.
Le diverse ricerche che sono state effettuate su tale fenomeno
assieme alle testimonianze dei medici locali, hanno però
ampiamente provato che, la Lycosa tarentula faceva semplicemente
da capro espiatorio per via dell’aspetto vistoso e per il
morso doloroso (anche se praticamente innocuo) mentre il vero
colpevole era la ben più pericolosa
Latrodectus
tredecimguttatus (fig. 2), meglio conosciuta come Malmignatta,
dal morso quasi indolore ma dalle conseguenze ben più gravi.