Chiesa della Maria S.S. Assunta e Guglia
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Fig 2. - Particolare navata centrale |
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Fig 4. - Particolare altare S. Paolo |
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Fig 5. - Pergamo |
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Fig 1. - Prospetto Chiesa Parrocchiale |
Ai piedi dell'elegantissima Guglia, la Chiesa della Maria S.S. Assunta (Fig. 1) di Soleto non riesce a nascondere la soggezione di una così importante vicina. Realizzata nel 1783 da Adriano Preite di Copertino, l'odierna parrocchiale è la ricostruzione di una preesistente chiesa medioevale abbattuta. La chiesa appare rialzata di diversi gradini rispetto al piano stradale; è costituita da tre navate divise in quattro campate, con transetto, presbiterio e un’abside quasi semicircolare. Tutti gli ambienti sono coperti da volte a stella che, nella navata centrale (Fig. 2), sono evidenziate da rosette scolpite e si susseguono intervallate da archi a tutto sesto che irrigidiscono la struttura. La navata centrale, più alta rispetto alle laterali, è illuminata da quattro finestre poste in ciascuna delle pareti rialzate.
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Fig 3. - Particolare fonte battesimale |
All’interno, entrando dalla porta Nord, si può ammirare un marmoreo
fonte battesimale (Fig. 3) per immersione, secondo il rito orientale, realizzata nel XIV sec. e decorata con foglie di acanto e quattro angioletti. Nel braccio destro del transetto si trova l’altare di S. Veneranda, realizzato nel 1781 dalla famiglia Salomi; mentre a sinistra c’è quello del SS. Sacramento, del 1836. Lungo le pareti, settentrionale e meridionale sono collocati gli altari dell’Assunta, alla quale è intitolata la chiesa, e di S. Antonio. Lungo la navata laterale destra sono collocati gli altari dedicati alla Madonna dei Fiori, quello di S. Luigi, del 1836, e la cappella che ospita
l’altare di S. Paolo (Fig.4), inquadrato da tre coppie di colonne tortili; per ultimo, l’altare di S. Francesco da Paola, alla cui destra si può ammirare un fonte battesimale del XVII sec. decorato in pietra leccese con puttini, ghirlande, foglie e fiori, sopra il quale si erge una piramide lignea contenente l’acqua lustrale. La navata sinistra ospita, invece, l’altare dell’Immacolata e quello della Madonna del Rosario. E’ da notare anche il prezioso
pergamo in legno (Fig. 5) di noce situato nella navata centrale, intagliato da Matteo Gervasio di Soleto nel 1703.
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Fig 6. - Particolare Guglia |
La
Guglia Orsiniana, da lontano, colpisce per la sua imponenza e per la sua forma inconfondibile. Con i suoi 45 m di altezza, rappresenta la sintesi e l’emblema del paese. Iniziata nel 1397 da Raimondello Orsini del Balzo, Conte di Soleto e Principe di Taranto, venne ultimata dopo il 1417 dal figlio Giovanni Antonio Del Balzo Orsini, sposato con Anna Colonna, come risulta dallo stemma posto sulla balaustra, nel lato nord. Oggi la guglia è annoverata fra i monumenti nazionali del nostro paese. La leggenda del filosofo e alchimista Matteo Tafuri ci racconta di streghe che ricamavano febbrilmente la trama delle sculture, mentre schiere di diavoli alati, al lume di fiaccole, trasportavano i massi scolpiti, gli steli di colonne e gli architravi istoriati con l’intento di costruire il campanile in una sola notte; ma al canto del gallo quattro diavoli rimasero pietrificati sogghignanti ai quattro angoli del campanile, sulla balaustra merlettata del terzo piano. Fino al 1600 la guglia fu un campanile in quanto ospitò le campane, che furono poi spostate nella torre campanaria più bassa, al lato orientale della chiesa.
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Fig 7. - Guglia |
L’edificio ha forma quadrata e racchiude in sé ben cinque ordini architettonici. Il
piano-base e il
primo ordine, sono particolarmente spogli ma le decorazioni crescono man mano che la torre s’innalza; il
secondo ordine è aperto in quattro bifore con archi gemini trilobati, colonnine tortili, leoni alati alle finestre, un motivo a cuore al centro dell'arco. Di particolare effetto sono anche i quattro trifoni dal becco curvo minacciosamente aggrappati agli alngoli della cornice. Il
terzo ordine presenta bifore con pregevoli intagli; il fusto delle colonne è delicato e i capitelli più slanciati e di migliore fattura e ricercatezza decorativa. Quest'ordine, in alto, è completato da una finissima balaustra che rappresenta l acornice dell'edicola finale su cui poggia l'ultimo ordine ottagonale, composto da otto bifore riccamente decorate e intagliate. Il cupolino conclusivo, precedentemente rivestito di mattoncini verdi e gialli, ed ora di pietra, ha forma sferica e risale al XVIII sec.
I piani superiori sono arricchiti da molti
mascheroni zoomorfi e antropomorfi uno diverso dall'altro, così come diseguali sono i beccatelli delle cornici.
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Fig 8. - Mascheroni - Guglia |