Chiesa Madonna delle Grazie
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Fig 2.
- Particolare del portale |
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Fig 1.
- Prospetto del Santuario |
La costruzione di questa chiesa, attribuita all'architetto
neretino Maria Tarantino, iniziata nel 1601, vebbe completata
nel 1614, millesimo inciso sul lato nord, in alto sulla terza
parasta sormontata dal trigramma IHS, simbolo eucaristico.
Situato a nord di Soleto il santuario
presenta un prospetto (fig.1),
rivolto ad ovest secondo la regola francescana. Esso è di
stile Barocco ma non esente da influssi tardo-rinascimentali.
La facciata presenta ai lati due coppie di lesène che partono
dal grosso basamento, alto la metà del portale. Il fregio
di coronamento che collega le lesène è costellato da rosette,
allineate con gli elementi sottostanti.
Il portale (Fig.2) ligneo
è inquadrato da d?ue colonne scanalate nei due terzi superiori
e cerchiate da ghirlande floreali e, nella parte inferiore,
da un mascherone. L’edicola posta al di sopra accoglie una
finestra ad arco a tutto sesto, affiancata da due nicchie
gemelle sormontate da timpani spezzati, che ospitano le statue
di S. Francesco (Fig.3) S. Antonio, i massimi
esponenti dell’Ordine Francescano. E’ interessante notare
le figure sataniche (Fig.4) incatenate nelle
paraste, quasi ad indicare la vittoria di Maria sul Male.
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Fig 4.
- Particolare |
Il campanile a vela conserva una campana del 1639, opera di Giovanni Vincenzo Bono, con
l’immagine della Madonna delle Grazie. Il rapporto portale-finestra
e i due tabernacoli, sono emblematici della tendenza di trasferire
nei prospetti degli edifici religiosi i moduli architettonici del
palazzo cinquecentesco. L’interno è a
navata unica
(Fig.5), coperta da una volta a botte divisa in sei
campate lunettate, intervallate da eleganti lesène che partono dal
pavimento e si arrestano all’imposta della volta.
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Fig 3.
- Particolare del prospetto |
Nella chiesa sono conservate le tele degli antichi altari,
le più interessanti sono la tela della
Madonna del
Rosario (Fig. 8), opera meravigliosa
autografa del pittore neretino Donato Antonio d'Orlando del
1607 e la tela dell'Immacolata, risalente al '600 attribuita
dubitativamente al pittore gallipolino Gian Domenico Catalano
ma assegnata ancora al d'Orlando di Nardò.
La parete dell’arco trionfale è ravvivata dall’affresco
realizzato nel 1953 da Aloisio Gabrieli. Il disegno rappresenta
la leggenda del miracolo del 1568, in seguito al quale fu
edificata la chiesa: il taglialegna Giacomo Lissandri, rovinato
dal gioco, che invoca la propria morte colpendo con un’ascia
il volto di una Madonna, che inizia a sanguinare. Nella rappresentazione
compare anche il taglialegna in fin di vita, ferito a morte
dal macellaio Luigi Rullo, mentre confida il miracolo ai compaesani
che, trovata l’icona ancora sanguinante, eressero la chiesa
per devozione.
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Fig 5.
- Interno santuario |
La parete affrescata separa l’abside rettangolare, ?coperta da
tre voltine a stella allineate alla parete di fondo, dove è
posizionato l’altare maggiore tripartito, in pietra leccese,
con quattro colonne scanalate sui cui capitelli poggia la trabeazione.
Al centro è custodita l’immagine miracolosa della Madonna delle
Grazie. Ai lati dell’altare, nelle due grandi nicchie conchiliformi,
sono collocate le statue di S. Francesco e S. Antonio da Padova.
Dietro l’altare maggiore è sistemato un bellissimo
coro
ligneo intarsiato (Fig. 7), risalente al 1727 ad opera
di Francesco Maria da Lequile, le cui spalliere sono fregiate
da capitelli corinzi e decorazioni a fiori. Sono di notevole
fattura anche il
crocifisso ligneo (Fig. 6)
del sec. XVII, ricavato da un unico pezzo e collocato nella
quarta arcata laterale sinistra e la statua lignea (sembra pero
selvatico) della Madonna delle Grazie, probabilmente di scuola
veneziana e riferibile al '700. Sono settecenteschi pure i 39
anonimi medaglioni dipinti sulle pareti dei coridoi dei piani
superiori, che rappresentano scene di martirio di padri francescani.
L’illuminazione della chiesa è garantita da quattro finestre
aperte nelle lunette centrali del lato destro e da quella del
prospetto. Tra le tante iscrizioni incisa all’interno e all’esterno
della chiesa, segnaliamo quella sul muro posto al lato sud del
tempio, che ricorda che l’Arcivescovo di Otranto, Mons. Raffaele
Calabria, accogliendo le preghiere dei Frati Minori e dei fedeli,
il 5 Agosto 1953, elevò il tempio a Santuario Diocesano.
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Fig 6. - Crocifisso ligneo |
Fig 7. - Coro ligneo |
Fig 8. - Madonna del
Rosario |