San Vito dei Normanni è una città con un'economia prevalentemente agricola: grandi vigneti si alternano a mandorleti e ulivi secolari, un mosaico di coltivi suddivisi da lunghi muretti a secco. La cittadina, circondata da una vasta pianura dove il verde dei campi si esprime in molteplici tonalità, ha come sfondo il mare; bastano infatti pochi chilometri per raggiungere la costa dell'azzurro Adriatico. Le origini di San Vito sono controverse. Reperti archeologici di una tomba con i resti di trenta sepolture e varie ceramiche datate XVIII - XVII secolo a.C. in località Mondescine, attesterebbero che la zona fosse abitata già durante l'età del bronzo. In seguito, fu popolato dalle popolazioni illiriche provenienti dall'opposta sponda dell'Adriatico. Quindi tra il XII e l'XI secolo a.C., il territorio fu approdo di popolazioni d'origine cretese e micenea. Dalla fusione di tali popoli nacque quindi una civiltà del tutto particolare, quella dei Messapi, che costruirono le prime città fortificate, alcune delle quali ancora oggi esistenti, nonché la prima rete stradale, rimasta in linea di massima invariata nelle sue linee generali anche col succedersi dalle civiltà. |