Chiesa della Natività di Beata Maria Vergine
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Fig.1 - Chiesa della Natività di Beata Maria Vergine |
La sua costruzione, iniziata nel 1706 sul suolo della vecchia chiesa di rito greco e terminata nel 1712, fu affidata al maestro martanese Valerio Margoleo, artefice di altri prestigiosi edifici religiosi e palazzi signorili nel Salento.
Si presenta nella planimetria a croce latina, con la navata centrale su cui si aprono le cappelle dei sei altari. Nel 1716 su costruita la sacrestia e nel 1725 è stata innalzata la torre dell'orologio.
Dal 1765 a 1776 l'illustre pittore ruffanese Saverio Lillo, arricchisce le pareti della chiesa con numerosi dipinti: le grandi tele del presbiterio del Castigo di Core, Eliodoro scacciato dal Tempio e la Visita della regina di Saba a Salomone; Gesù che scaccia i mercanti dal tempio della controfacciata; la tela ottagonale della Natività di Maria; la Crocifissione; la tela di S. Antonio e il miracolo dell'eretico nel braccio destro del transetto; le Virtù che inquadrano gli estradossi degli altari laterali.
Entrando dalla porta maggiore, a sinistra possiamo notare l'Altarre di Sant'Elia del 1722 e di fronte vi è quello del Crocifisso, contenente la bella tela della crocifissione, opera del Lillo del 1776. Sullo stesso lato troviamo l'Altare della Misericordia e frontalmente quello dell'Immacolata del 1713. Segue l'Altare del patrono di Ruffano, S. Antonio di Padova, del 1724, che conserva l'originale policromia, con la statua lignea del Santo e il Bambino in argento. Di fronte a questo vi è l'altare del Carmine, del 1722. Gli altari del transetto sono quelli del SS. Sacramento a destra e del SS. Rosario a sinistra. Il primo è l'altare più ricco e fastoso della chiesa, rappresenta il trionfo del barocco. Al centro spicca la cinquecentesca tela dell'Ultima Cena. Il secondo del SS. Rosario, di tardo-barocco, è meno articolato del precedente nei motivi ornamentali. Al centro notiamo la statua lignea della Vergine del Rosario, circondata da formelle raffiguranti i Quindici Misteri del Rosario, opere del Lillo. La chiesa conserva pregevoli opere lignee: il coro a ventinove stalli, i confessionali, l'antiporta, il pulpito in argento meccato e il busto di S. Matteo.
Numerosi sono gli oggetti liturgici argentei che vanno dal XVI a XIX sec.: reliquari, calici, ostensori, candelabri, croci astili, tutti di provenienza napoletana. Degna di nota la statua in lamina d'argento di S. Antonio di Padova, eseguita dal napoletano Sebastiano Ajello nel 1791. Si aggiungono anche gli apparati in tessuto (secc. VVII-XIX) come gli antependium, i paliotti, i pivali, ecc., realizzati con preziose stoffe e ricami, squisitamente decorati con filo d'oro. Negli ultimi restauri in sacrestia (1996) e nell'area sottostante la chiesa (2002) sono emerse fondamenta di vecchie case (abbattute per rendere magnifica l'attuale chiesa), le fosse di sepoltura e tracce dell'antica chiesa tardo-quattrocentesca: aree che il visitatore accede mediante comode scalinate.
La Cappella ipogea, al centro delle camere mortuarie, è stata realizzata nel corso degli ultimi lavori di restauro e manutenzione del Tempio.
Fonte:
Associazione Culturale - DOMUS DEI